domenica 20 gennaio 2008

RITRATTILI - DINO CATALANO

Alla libreria PIERMARIO& Co.- dal14.7.2007

Ti muoverai all'interno della libreria,sfoglierai i testi,sarà un pre-testo e nel contesto ti perderai , LORO saranno li a scrutarti: solleciti e discreti.
Osservano propio te, ma non sei tu. Passerai veloce, poi tornerai indietro,
perchè qualcosa o qualcuno ti avrà chiamato.
Non può essere un ritratto a evocarti,forse un libro,ma tu hai percepito d'essere stato
in-vocato, e non sarà stato un fantasmatico ectoplasma.
I volti di scorcio, frontali, laterali sono lì, appasiono, ma quando nuovamente passerai ,
ti sembreranno differenti.
Li ha ritratti, ma si ritraggono: in un molteplice giocopolisemico e polisegnico: chi è stato
ritratto,in forma riflessiva auto-ritrae se stesso,o ancora si ritrae da se e da te ,chiunque tu sia,
o da chi volesse sondarli incautamente.
dunque,questi ritratti-li vogliono al contempo affermare la loro sorte autoriale ,
li ha ritratti Dino Catalano,è bene-dire o male-dire il loro artefice perchè ha
dato loro una luminosa transgenesi cromatica imprevista e stupefacente, ma vogliono altresì
affermare il propio con-sistere come auto-ritratti ( il pittore in altri volti ritrae
se stesso, sempre),e contemporaneamante esigono di s-fuggire e r-ifuggire,
ritrarsi, ma restano e resisrono lì,o qui nel mondo,felicemente e saldamente " fissati"
ognuno al propio posto. I ritratti-li di Dino Catalano rappresentano uomini
o donne che osservati osservano,ma in vero non fanno altro che attraversare
la propia genesi, si ri-producono, per rivelare ognuno la storia del propio mistero di
puer aeternus o di sapiens lascivo e affascinante,
e dal colore magmatico,estremo,s'esprimono quelle personalià sopraordinate,
secondo la definizione che Jung ne dà quando afferma:"io chiamo la personalità sopraordinata sè,
distinguendo,in questo modo, nettamente tra l'io che arriva soltanto fin dove arriva la coscienza,
e la totalità della personalità,in cui oltre alla parte cosciente e compresa quella inconscia" .
Così dalle campiture magnetiche e carnali del colore,che si espone oltre il colore,si penetra
nell'anima buona e perversa d'ogni ritratto, si penetra nella totalità della loro personalità,
che ci in-segna che alcuno è sempre e ancora altro da ciò che la vita gli ha consentito di
essere.
ANGELO FAVARO


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